ATTENZIONE: sistemi, strategie e montanti non garantiscono nessun vantaggio sul banco. Vengono trattati solo a fini didattici.

Nella storia della roulette, celebre è la figura di Van Bockstaele. Si tratta di uno studioso di nazionalità belga che deve la sua fama alla pubblicazione di un rinomato trattato cui si deve la divulgazione di parecchie teorie che hanno ispirato molti sistemisti nella formulazione dei loro sistemi. A lui si deve, infatti, l'elaborazione della legge del terzo, del concetto di zona vincente e di una classificazione relativa alle figure da quattro.

Se della prima abbiamo già avuto modo di parlare illustrandone i principi e le modalità in cui è possibile utilizzarla nei sistemi da roulette, la zona vincente rappresenta invece un concetto nuovo per noi.

Secondo Van Bockstaele, infatti, accade tre volte su quattro (cioè nel 75% dei lanci) che il numero che uscirà nel prossimo giro si trovi nel punto opposto rispetto a quello del numero uscito in precedenza. In pratica, i numeri del tavolo da roulette appartengono a due grandi gruppi: dall'1 al 18 rientrano nel gruppo Manque, dal 19 al 36 rientrano nel Passe. A parere di Von Bockstaele, l'uscita ad esempio del 10 (Manque) significherà nel 75% dei casi che nel giro successivo avremo un numero compreso tra 11 e 36. Viceversa, l'uscita ad esempio del 24 (Passe) in tre casi su quattro porterà all'uscita di un numero compreso tra 23 e 1. Il consiglio per vincere alla roulette che Van Bockstaele dà è, quindi, di tenere d'occhio la zona del numero in modo da sapere che nel prossimo giro probabilmente l'uscita ci porterà nella zona opposta.

Come è facile capire, questa legge è in grado di semplificare notevolmente il lavoro dei giocatori in quanto restringe in modo considerevole il campo delle opzioni a disposizione del giocatore. Van Bockstaele suddivide i 36 numeri in quattro gruppi (abbinandoli ciascuno ad un colore differente) e individua 256 figure da quattro. Di esse, solo i due terzi contengono figure con tre o quattro colori diversi, mentre il restante terzo avrà uno o due colori soltanto. Sulla base di questi tre gruppi di considerazioni, Van Bockstaele costruisce un efficace sistema che prende il nome di Sistema della Legge del Terzo. Secondo le conclusioni dello studioso belga, prende avvio con 24 giri d'attesa.

Al termine di questa fase, in base all'esito dell'ultimo colpo si individua la zona vincente (sulla base di quanto previsto nel caso del semplice metodo esposto in precedenza) e infine si effettua la puntata scommettendo sulle figure che con la prossima uscita potranno dare luogo ad una serie di tre o quattro colori diversi (cioè i quattro gruppi da nove numeri). Analizzando la permanenza relativa ai 24 precedenti colpi, quindi, sarà necessario verificare se gli ultimi due numeri usciti appartengono a colori differenti, in modo tale da scegliere dei numeri inseriti nei due gruppi di un altro colore e presente nella zona vincente (cioè dalla parte opposta rispetto all'ultimo numero uscito). 

Infine, bisognerà applicare anche la legge del terzo, pertanto non solo si selezioneranno quei numeri appartenenti ai due gruppi di colore diverso rispetto agli ultimi due colori usciti e presenti nella zona vincente, ma da questi si dovranno individuare quei numeri che sono già usciti almeno una volta. Questo procedimento andrà ripetuto di volta in volta fino al momento in cui non si sarà ottenuta la vincita sperata o fino al completamento delle 36 boule. Il sistema della legge del terzo è macchinosa e non proprio semplice da mettere in atto, e parte da un assunto non necessariamente vero: che nel 75% dei casi il numero del giro successivo sia nella zona opposta a quello uscito precedentemente.

Come per molti sistemi, si teorizzano figure e vincite senza tener conto dello zero che inevitabilmente erode i capitali del giocatore.