La realizzazione e l'applicazione di sistemi di gioco richiede conoscenza di alcuni postulati che andremo adesso analizzare. Come abbiamo visto nel precedente paragrafo, proprio perché l'applicazione della legge dei grandi numeri per un giocatore umano presenta un difetto di praticità, in quanto non sempre è possibile dedicare periodi molto lunghi allo studio delle estrazioni, in soccorso di tutti i gambler arriva una legge che sembra fatta apposta per chi è dedito a sessioni di gioco non troppo intense. Stiamo infatti parlando della cosiddetta Legge del Terzo, secondo cui in un numero di mani pari al totale delle combinazioni, in media un terzo di quest'ultime non uscirà.

La legge del Terzo

Considerando quindi la Roulette Francese (con zero singolo, quindi) avremo 37 combinazioni (i 36 numeri più lo zero, appunto), quindi in altrettanti lanci di pallina assisteremo alla mancata uscita di un terzo dei numeri (12 - 13 numeri), mentre si noterà che alcuni degli altri 24 numeri pieni usciranno due o anche più volte. Ovviamente si tratta sempre di un fenomeno statistico ricavato dall'osservazione di un gran numero di lanci e che presenta necessariamente i propri margini di imperfezione che impediscono di farlo diventare un metodo infallibile ed universalmente valido, ma che tuttavia rimane uno strumento molto utile grazie alla sua estrema semplicità.

La spiegazione logica di tale legge è abbastanza semplice: considerando una rosa di 37 lanci, il rapporto tra numeri già usciti e numeri ancora non usciti diventa via via sempre più sbilanciato in favore del primo termine, quindi diverrà statisticamente più probabile che la pallina lanciata vada a concludere la propria corsa su uno dei numeri già usciti, perché man mano che i lanci si susseguiranno i numeri usciti finiranno col formare un gruppo più ampio rispetto agli altri. Il necessario corollario di tale regola consiste nel fatto che essa produce risultati apprezzabili solo se consideriamo i numeri singoli, ma non nel caso di gruppi di numeri come le terzine e le sestine o le dozzine. Infatti, se da un lato rappresenta un evento estremamente raro (secondo alcune teorie addirittura impossibile) che in 37 lanci si assista all'uscita di tutte e 37 le caselle, non è invece un caso straordinario l'uscita di tutte e sei le sestine nell'arco di sei lanci. La legge del terzo è quindi sufficientemente adeguata per i numeri singoli considerati in cicli da 37 colpi e per i cosiddetti Cavalli su cicli da 18 colpi, mentre va progressivamente perdendo la sua affidabilità man mano che si vanno assumendo gruppi di numeri sempre più larghi, come terzine (in cicli di 12 lanci), sestine (in cicli da sei lanci) e, soprattutto, dozzine (in gruppi da 3 lanci), che rappresenta un caso in cui l'applicazione di tale regola è totalmente inutile se non fuorviante in quanto con un numero di lanci così basso si potrebbero avere risultati troppo discordanti.

La Legge delle Figure

Un'altra legge che fornisce delle possibili letture del gioco è rappresentata dalla cosiddetta Legge delle Figure, in base alla quale ad ogni mano il numero di figure relative ad una chance raddoppia. Questa frase potrebbe apparire un po' oscura ai novellini della Roulette pertanto procediamo ad esplicarne il senso. Per figura si è soliti indicare i risultati propri di una chance: se prendiamo il caso del Rosso e Nero, la puntata su una di queste due opzioni è la chance mentre l'esito (cioè il settore in cui andrà a fermarsi la pallina) rappresenta la figura. Se quindi consideriamo un solo lancio, la chance Rosso/Nero avrà due figure in quanto gli esiti possibili sono appunto due (o Rosso o Nero, appunto).

Tale affermazione può apparire tautologica, ma assume maggior significato se prendiamo in considerazione i possibili esiti di due lanci: in questo caso, infatti, secondo la legge le figure raddoppiano e diventano quindi quattro. Avremo infatti quattro possibili esiti alternativi:

  1. Rosso nel primo lancio e Nero nel secondo;
  2. Rosso nel primo e Rosso nel secondo;
  3. Nero nel primo e Rosso nel secondo;
  4. Nero sia nel primo che nel secondo lancio.

In questo caso si parla di Figure di Due.

Analogamente, se prendiamo in considerazione tre lanci di pallina (in gergo si parla di “boule”), parleremo di figure di tre e ci troveremo così otto diverse figure (2^3), che diventeranno 16 nel caso di figure di quattro, 32 per le figure di cinque e così via.

La legge delle figure è utilizzabile per le cosiddette chance doppie, ovvero quel tipo di puntate che prevedono tre possibile esiti alternativi: è il caso ad esempio delle dozzine. Ovviamente in questo caso le figure di 1 sono tre (prima, seconda e terza dozzina), mentre le figure di 2 diventano invece nove (3^2), andando quindi a modificare l'assunto base della legge delle figure poiché non si assiste più al raddoppio ma alla triplicazione.

Queste leggi saranno utili nel momento in cui si studiano o elaborano dei sistemi di gioco. Anche in questo caso valgono le considerazioni che abbiamo espresso in precedenza: realizzare un buon sistema per roulette significa avvalersi di metodologie scientifiche che in quanto tali rappresentano una garanzia che ci si sta muovendo nella direzione giusta.

La Legge dello Scarto

Un'altra importante legge elaborata dalla comunità dei giocatori è costituita dalla Legge dello Scarto: nel breve periodo (vale a dire, in un numero ristretto di boule) è molto più frequente lo scarto che l'equilibrio.

Questa legge è applicabile alle chance semplici, quelle puntate cioè che hanno solo due esiti possibili (senza considerare ovviamente lo zero, per semplificare il discorso), come Rosso o Nero, Manque o Passe, Pari o Dispari. Lo scarto sarà pari alla differenza tra le frequenze dei due esiti, quindi se in un lotto da 50 boule osserviamo l'uscita di 30 neri e 20 rossi lo scarto sarà pari a 10. In pratica si è teorizzato che, considerando una quantità minima di lanci, gli esiti tenderanno ad essere sbilanciati in favore di una delle due figure e quasi mai in perfetto equilibrio. Si tratta in fondo di un principio che richiama la legge dei grandi numeri in quanto non fa che ribadire che la frequenza con cui si verifica un evento assume un valore via via più simile a quello della sua probabilità generale man mano che aumentano le boule, con la differenza che questo principio è verificabile solo dopo milioni di lanci di pallina mentre la regola dello scarto vige soprattutto con delle quantità inferiori. Sapere che a un certo punto del gioco una figura potrebbe avere una buona probabilità di uscita costituisce un utile indizio.

I sistemi basati sulla legge dello scarto sono molto applicati tra i giocatori di roulette che preferiscono giocare con le chance semplici. Non pensiate di usare questa tecnica per fregare il banco ricorrendovi: vincere ai tavoli da roulette richiede moltissima fortuna.

La Legge delle Fluttuazioni e dello Zero

È possibile effettuare un discorso analogo, ma con una sottile differenza, se passiamo ad esaminare la Legge delle Fluttuazioni. Fermo restando quanto enunciato a proposito della legge dello scarto, e cioè che aumentando il numero dei colpi ci si approssima sempre più verso l'equilibrio, si è notato anche che l'aumento del numero di boule fa registrare un aumento delle fluttuazioni, intese come serie consecutive di uno stesso esito. È molto importante tenere conto della possibilità che si verifichino queste situazioni in quanto potrebbero determinare il fallimento delle migliori strategie, anche quelle meglio congegnate e applicate in modo pedissequo.

Infine, concludiamo questa sezione con la descrizione di una legge importante contro cui possono infrangersi molti sogni di tutti i giocatori di roulette: stiamo parlando della Legge dello Zero.

Come tutti sapranno, infatti, oltre ai numeri, nella ruota della Roulette è presente una casella di colore verde che imprigiona le puntate per poi liberarle se nella mano successiva la puntata si rivela vincente, o incamerarle se la puntata risulta perdente. Essa rappresenta la principale ragione per cui il banco nella Roulette può contare su un vantaggio piccolo ma sostanziale che, nella roulette francese, sfiora il 3% e nella roulette americana (dove oltre allo zero è presente anche una casellina col doppio zero) si aggira intorno al 5%.

Questo vantaggio si concretizza non tanto nel breve periodo ma soprattutto nel lungo, cioè con un numero alto di boule. Tuttavia, nonostante queste percentuali possano apparire di poco conto, esse rappresentano il motivo principale per cui, quando si fa riferimento allo zero nel gioco della roulette, si parla di una vera e propria tassa, perché volenti o nolenti è sempre una sorta di spada di Damocle sul capo dei giocatori che determina una situazione di inferiorità nei confronti dei casinò che in tal modo hanno una specie di assicurazione che garantisce delle entrate sicure.

La legge dello zero è anche il principale motivo per cui è difficile trovare un sistema per roulette infallibile, piuttosto è preferibile parlare di metodologie efficienti nel senso che, in condizioni normali, tendono a produrre i risultati attesi, ossia limitare al più possibile il vantaggio del banco.